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Perchè Julian Assange odia Google

Julian Assange non è un fan di Google e non gli piace nemmeno molto Hillary Clinton. Proprio per questo ha minacciato di rivelare documenti compromettenti che sarebbero molto dannosi per il gigante di Internet.

Il 4 Ottobre il fondatore di Wikileaks avrebbe dovuto rivelare un lotto di documenti inediti trapelati (o rubati) destinati a sconvolgere le ambizioni presidinziali di Hillary Clinton. I sostenitori di Trump hanno bollato l’annuncio come un’occasione imperdibile che avrebbe cambiato le sorti della corsa alla Casa Bianca.

La promessa non è stata mantenuta. Al posto di rivelare i suddetti documenti, Assange ha pubblicizzato il suo libro e ha promesso che molti altri documenti compromettenti saranno rilasciati ogni settimana fino al giorno delle elezioni, 7 Novembre. Tali documenti, sostiene Julian Assange, getteranno un’imbarazzante luce su una gamma di entità molto potenti e problemi, come i militari, l’industria del petrolio, la corsa per le Presidenziali e Google. Si, Google.

Il problema di Assange con Google risale a Eric Schmidt, ex CEO di Google e attuale presidente del consiglio di amministrazione, ed i suoi legami con il Dipartimento di Stato americano e con Hillary Clinton quando era Segretario di Stato. Al fondatore di Wikileaks non è mai piaciuto Google, essendo da lungo tempo un sostenitore di internet non centralizzata in grosse entità. Assange ha anche spesso accusato Google di essere stato un centro di sorveglianza digitale per decenni.

Google è diventato particolarmente sospetto verso il 2009 quando, secondo Assange, l’azienda sembrava essere in una più stretta collaborazione con il governo federale. L’intersezione presunta della superpotenza di internet con il governo degli Stati Uniti ha rappresentato la tempesta perfetta per Julian Assange, che ha scritto un libro nel 2014 dal titolo “When Google met Wikileaks,” nel quale dettaglia stretti legami della società con i responsabili politici degli Stati Uniti.

“Nessuno vuole riconoscere che Google è diventato grande e cattivo”, ha scritto Assange. “La reggenza di Schmidt come CEO ha visto Google integrarsi con le strutture di potere meno limpide degli U.S. mentre la società si espandeva in una megacorporazione geograficamente invasiva”

Nel corso degli anni, Assange ha rivelato comunicazioni diplomatiche ed e-mail che sembrano creare un collegamento tra i dipendenti di Google ad operazioni in Afghanistan e in Iran, inclusi i tentativi da parte di un funzionario del Dipartimento di Stato (che poi è andato a lavorare per Google) di spostare compagnie telefoniche afghane nelle basi militari degli Stati Uniti, così come incontri con i leader iraniani, presumibilmente con il supporto del Dipartimento di Stato Americano.

I documenti trapelati non hanno fatto mai veramente male a Google, in quanto la società ha continuato solo a crescere e ad aumentare la propria redditività negli anni successivi alle pubblicazioni di Assange.

Assange ha spesso utilizzato ils suo status pubblico per criticare la politica estera degli Stati Uniti, soprattutto da quando Hillary Clinton, al tempo Segretario di Stato, ha denunciato pubblicamente Wikileaks come un pericolo per le relazioni estere degli U.S. ed ha aspramente criticato il sito per il fatto che pubblica documenti di dubbia provenienza secondo Hillary addirittura rubati.

E Julian Assange, essendo un attivista internet di lunga data, ha iniziato a monitorare i legami di Google con il Dipartimento di Stato, venuti alla luce dopo che un ex membro dello staff di Clinton chiamato Jared Cohen ha iniziato a lavorare per Google nel 2010.

Assange sostiene che Schmidt ha lavorato a stretto contatto con i sostenitori della campagna presidenziale di Hillary Clinton per anni, ed in effetti Alphabet Inc., backing company di Google, è diventato, attraverso una startup fondata dal chairman della compagnia, uno dei principali fornitori di analisi dei dati per la campagna di Clinton. Schmidt ora presiede anche un nuovo board per l’innovazione al Pentagono destinato a portare l’esperienza di Silicon Valley per sfruttare le nuove tecnologie in progetti militari.

Mentre certamente ha senso per il Pentagono accaparrarsi i migliori talenti della tecnologia della nazione, gli interessati al rapporto di collaborazione tra le operazioni di sorveglianza di massa interna del governo e le aziende tecnologiche come Google può sentirsi a disagio con il rapporto formalizzato tra Schmidt e il Pentagono.

Wikileaks si vanta di essere un’organizzazione a trasparenza radicale, anche se più di recente sembra operare come una società di ricerche per l’opposizione ad Hillary Clinton, specialmente dopo che ha rilasciato quasi 20.000 e-mail private nel mese di luglio spingendo alle dimissioni diverse figure chiave all’interno del Democratic National Committee.

Assange ha ammesso che ha pubblicato i documenti in vista della Convenzione nazionale democratica, nel tentativo di portare il pubblico americano contro Clinton. Ma questo non ha propriamente funzionato.

La generale mancanza di contesto intorno a come Wikileaks opera, così come l’abitudine del sito web di portare su Twitter accuse più o meno sgangherate contro Clinton, spesso infanga i punti encomiabili che Julian Assange cerca di sostenere.

Se le affermazioni di Assange circa la collusione di Google con Clinton e il governo degli Stati Uniti saranno dimostrati veritieri dai documenti appena rilasciati, potrebbe significare una nuova linea di indagine per i tribunali di stato Americani.

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articolo originale: recode.net

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