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Perceptual Ad Blocker

Internet è pieno di informazioni utili. Molto spesso però ci ritroviamo a fare i conti con pubblicità indesiderate, o ads, che nella gran parte dei casi bloccano la navigazione/consultazione apparendo sotto forma di pop-up o simili. Con l’aumentare della diffusione di ad blockers (plugins per browser che permettono di bloccare pubblicità indesiderate), i siti web che intendono includere ads nelle proprie pagine cercano di renderli sempre più “integrati” nei contenuti utili, in modo da ingannare gli ad blockers. Arvind Narayanan ed i suoi colleghi dalle università di Princeton e Stanford hanno sviluppato il proof-of-concept per un nuovo ad blocker che riconosce le pubblicità con la “sensibilità” di un umano. Lo hanno chiamato “Perceptual Ad Blocker”.

E’ stato il cambiamento introdotto da Facebook di visualizzare le pubblicità come normali post che ha spinto definitivamente Narayanan e il suo team all’azione. Gli ads che scorrono negli stream di Facebook come normali post hanno l’obbligo di legge, tuttavia, di presentare alcuni testi di controllo della privacy che rendano chiaro il fatto che si tratta di pubblicità. Questa classe di ad è troppo subdola per essere presa in considerazione dalla media degli ad blocker sul mercato, ma Perceptual Ad Blocker promette che sarà in grado di attivarsi anche in presenza di segnali così sottili.

Quando si guarda una pagina web, è relativamente facile per un umano riconoscere pubblicità anche se è stilizzata per “mimetizzarsi” nel resto del contenuto. Molto spesso vengono usati “sponsored text” con un carattere molto piccolo, o viene mostrato, sempre minuscolo, il logo di un aggregatore di pubblicità. Ritornando al classico esempio di molta della pubblicità presente su Facebook, è facile notare come gli annunci siano progettati per somigliare molto da vicino ad un normale post di amici. Questo rende il lavoro di un ad blocker tradizionale molto difficile, se non impossibile. Perceptual Ad Blocker invece cerca le stesse cose che un umano cercherebbe con gli occhi e le usa per identificare la pubblicità.

L’innovativo sistema analizza la pagina web considerando diversi fattori come: dimensioni dei container, specifiche icone e testi come “sponsorizzato”. Non prende in considerazione tags HTML, perchè quelli potrebbero essere oscurati dai siti web per ingannare i filtri degli ad blocker tradizionali.

perceptual ad blocker

E’ possibile installare una versione beta di Perceptual Ad Blocker come estensione di Chrome. Tuttavia si tratta solo di un proof-of-concept.  Ancora non si tratta di un vero e proprio “blocker” ma più che altro di un “identifier”. Per ora l’estensione si limita ad evidenziare parti della pagina riconosciute come pubblicità. Il team ha testato il sistema su 50 dei siti più difficili per gli ad blocker tradizionali ottenendo risultati positivi su tutte le pagine analizzate.

Narayanan è riluttante a definire Perceptual Ad Blocker come “imbattibile”, ma riconosce che potrebbe rappresentare un cambiamento molto grande nella tecnologia di riconoscimento automatico degli ad così come la conosciamo oggi. Ci sono leggi che obbligano le aziende ad etichettare le pubblicità come tali per non trarre in inganno i consumatori. Un ad blocker che riesce a “leggere” ed identificare le pubblicità come farebbe un umano sarà praticamente impossibile da ingannare.

Il progetto Perceptual Ad Blocker è open source ed il codice è disponibile per chiunque voglia dargli un’occhiata.

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articolo originale: extremetech.com

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