Cybersecurity

Cloud pubblico considerato più sicuro dei data center aziendali

Il cloud pubblico è ora considerato più sicuro dei data center aziendali tradizionali.
La sicurezza è sempre stato considerato un grande rischio da parte dei dirigenti al momento di muoversi verso soluzioni basate sul cloud. Nei sondaggi fatti in passato infatti la questione sicurezza si è sempre rivelata essere l’intoppo più complicato da affrontare al momento di migrare verso il cloud.

Al momento però c’è un crescente sentimento comune che porta a pensare che invece le cose possano stare più al sicuro se nel cloud, specialmente quando i provider ad offrire tali servizi prestano molta attenzione al problema e sono sempre aggiornati con le ultimissime tecnologie per garantire la massima sicurezza possibile.

E’ proprio questa l’idea di un recente sondaggio condotto su 210 manager dalla SADA Systems. Ma questo è un trend che si è evoluto in anni recenti con la consapevolezza che le cose stanno diventando così complicate (e le minacce relative alla sicurezza così selvagge) per fare in modo che tutto possa essere gestito per proprio conto senza soluzioni di terze parti.

Il succo del sondaggio è che i manager oggigiorno si fidano di più del cloud pubblico per quanto riguarda sicurezza e affidabilità rispetto al passato e, come risultato di questo, molti più dati e applicazioni si appoggiano ora ad infrastrutture pubbliche cloud. Il sondaggio ha trovato che il 51% ha dichiarato che il livello di sicurezza riscontrabile nel cloud è superiore a quello dei propri data center e il 58% ha dichiarato che la soluzione cloud è la più sicura, la più flessibile e la più vantaggiosa dal punto di vista economico per le loro organizzazioni. Il 13% ha detto “ci fidiamo di più dei provider pubblici del settore cloud che dei nostri team interni” per quanto riguarda la gestione di dati e applicazioni.

Così i livelli di confort stanno continuando a crescere quando si parla di cloud ma comunque la questione sicurezza dovrebbe continuare a restare una preoccupazione centrale quando ci si affida a qualcun altro per gestire i propri dati e le proprie applicazioni. La chiave di tutto è che mentre i providers di servizi cloud possono avere le più nuove e brillanti soluzioni dal punto di vista della sicurezza, accompagnate con i migliori training e certificazioni, i clienti dovrebbero tuttora essere i responsabili della sicurezza. I clienti dovrebbero stare col fiato sul collo dei vendors per quanto riguarda protocolli di sicurezza e dovrebbero essere inseriti profondamente nei service level agreements. I clienti dovrebbero fare il loro lavoro in maniera diligente e sapere cosa e come i vendor stanno fornendo in termini di sicurezza.

Altra questione afferente all’adozione del cloud è relativa alla questione di una possibile perdita di controllo su quanto affidato al cloud. Almeno il 40% dei manager hanno dichiarato che esitavano verso il salto nel cloud per motivazioni relative alla stabilità sul lungo periodo del provider. Se un provider iniziasse ad avere una crisi finanziaria, il 34% dei manager ha dichiarato che abbandonerebbe quel provider.

Il sondaggio porta alla luce che l’84% degli intervistati oggigiorno utilizza infrastrutture di tipo cloud. Le più utilizzate sono Google Cloud Platform, Microsoft Azure e Amazon Web Services. Le migrazioni verso il cloud tipicamente vengono completate da tre a sei mesi (45% delle risposte). Il 23% ha invece dichiarato che bastano meno di tre mesi.

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articolo originale: zdnet.com

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